articolo
In vigore l’IVA al 5% per le transazioni artistiche: nuova misura per rilanciare il mercato italiano
5 agosto 2025 | Legge applicabile: Inghilterra e Galles, Italia | 3 MINUTI DI LETTURA
Dal 1° luglio 2025 è entrata in vigore in Italia la riduzione al 5% dell’aliquota IVA applicabile alla cessione ed importazione di opere d’arte, oggetti di antiquariato e da collezione. La misura, prevista dall’art. 9 del Decreto-Legge n. 95/2025, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 giugno 2025. Trattandosi di un decreto-legge, la norma dovrà essere convertita in legge dal Parlamento entro 60 giorni dalla sua entrata in vigore, pena la sua decadenza.
L’intervento si colloca nell’ambito della Direttiva (UE) 2022/542, che ha modificato l’allegato III della Direttiva IVA 2006/112/CE, estendendo agli Stati membri la possibilità di applicare l’aliquota ridotta anche al di fuori dei soli casi di importazione o vendita diretta da parte dell’artista o dei suoi eredi. L’Italia ha recepito tale facoltà con il "Decreto Omnibus" n. 95/2025, adeguando il trattamento fiscale nazionale a quello degli altri Stati europei, con l’obiettivo di rafforzare la competitività italiana nel settore.
Fino al 30 giugno 2025, le cessioni effettuate direttamente dagli artisti o dai loro eredi, e le importazioni, erano soggette all’aliquota del 10%, mentre quelle realizzate da gallerie e operatori commerciali erano gravate dall’aliquota ordinaria del 22%. Con la nuova disciplina, dal 1° luglio si applica l’aliquota del 5% sia alle vendite effettuate dagli artisti o dai suoi eredi che a quelle realizzate da gallerie e mercanti d’arte, nonché alle importazioni.
Occorre, tuttavia, tenere presente che l’aliquota del 5% non si applica allorquando trovi applicazione il c.d. regime del margine, che prevede una tassazione sul solo utile derivante dalla cessione e che rappresenta quindi un metodo alternativo di determinazione dell’imposta, da applicarsi a cura del rivenditore. A sua volta, tale regime del margine è applicabile dal rivenditore solo ove le opere siano state acquistate da privati, acquistate da soggetti passivi senza detrazione dell'imposta, importate senza detrazione dell'imposta – oppure se acquistate dall'autore o dagli eredi o importate, con detrazione dell'imposta, ma solamente se tale acquisto o importazione non ha scontato la nuova aliquota ridotta del 5%. Sarà quindi necessario valutare, caso per caso, quale regime risulti applicabile o più conveniente, anche in base alle peculiarità della singola operazione. Laddove si applichi tale regime sul margine, resta in vigore l'aliquota al 22%, ossia l'aliquota ordinaria IVA.
Dal punto di vista operativo, poiché non è stata indicata una decorrenza specifica, l’aliquota del 5% introdotta dal Decreto si applicherà a tutte le operazioni di cessione e importazione effettuate a partire dal 1° luglio 2025, data in cui il decreto è entrato in vigore (ossia il giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale). In particolare, per le cessioni, rileverà il momento in cui il bene viene consegnato o spedito, oppure quello in cui si trasferisce la proprietà, secondo quanto previsto dall’art. 6, comma 1, del DPR 633/72, salvo che il pagamento o l’emissione della fattura siano occorsi in precedenza. Per le importazioni, invece, farà fede il momento in cui vengono completate le operazioni doganali.
Questa riforma, attesa da anni e sollecitata da numerosi operatori della filiera, rappresenta un momento cruciale per rilanciare il mercato dell’arte italiano, favorire la circolazione delle opere, attrarre collezionisti internazionali e accrescere competitività in un contesto europeo in rapida evoluzione.
Iscriviti alla nostra newsletter
Per conoscere ulteriori notizie o ricevere informazioni utili comunicaci i tuoi interessi e ti terremo aggiornato sulle ultime novità.